SCALA DELLE CATASTROFI

Una delle principali difficoltà per comprendere la natura degli eventi stressanti è quella di definirne la natura ed il loro impatto sull’economia psichica della persona; un qualsiasi evento non ha un valore assoluto in sé, non ha lo stesso impatto sulle persone, ma ogni evento o problema

l'ansia e la scala delle catastrofi

acquisisce una dimensione personale, del tutto soggettiva e svincolata da qualsiasi dato oggettivo.
E’ il soggetto che valuta la dimensione dell’evento stressante, lo giudica, ne contrasta l’effetto, lo affronta o lo elude; in condizioni normali siamo in grado di valutare in modo concreto ed obiettivo gli eventi della vita e li sappiamo affrontare attingendo alle nostre risorse interiori.
Quando invece uno stato d’ansia prende il sopravvento i problemi vengono amplificati negli aspetti negativi e minacciosi rendendo vana ogni sorta di rassicurazione.
Gli eventi traumatici che possono essere compresi ed accettati in condizioni normali, vengono letti dal soggetto ansioso con la lente di ingrandimento ed amplificati da uno stato d’animo pervaso da inquietudine e preoccupazione.
L’ansia stravolge la lettura della realtà che viene ad essere l’oggetto principale delle preoccupazioni ansiose, che svincolate dalla realtà stessa nascono dal di dentro, da fantasmi e angosce presenti nella mente del soggetto che si alimentano con un automatismo costante e pervasivo: ogni piccolo problema diventa un problema ingestibile, ogni piccola disavventura una catastrofe.
Alcuni studiosi hanno messo a punto uno strumento – la scala delle catastrofi – che serve per comprendere le dimensioni dei problemi, nel tentativo di arginare i contenuti ansiosi per ricondurli su un piano di realtà.
Tale scala ad un estremo consente di visualizzare quelle che possono esser considerate catastrofi oggettive – terremoti, traumi violenti ... -, all’altro estremo visualizza i piccoli traumi della vita quotidiana, gli imprevisti e i contrattempi.
Si chiede al soggetto di collocarsi virtualmente all’interno di questa scala e riconoscere la propria posizione collocandola tra un estremo e l’altro della scala.
Nella vita quotidiana l’uso di questo strumento può avere la sua utilità in quanto ci si propone l’obiettivo di riformulare le problematiche vissute in modo ansiogeno per renderle più conformi al contesto in cui vanno a concretizzarsi; ai nostri fini è importante comprendere quanto l’ansia amplifichi i problemi della vita e quanto sia difficile per l’ansioso riconoscere la reale dimensione dei problemi ed avere una chiara visione della realtà.
La visione distorta ed amplificata delle problematicità della vita diventa un combustibile idoneo allo sviluppo e al mantenimento dell’ansia, nella diversità delle manifestazioni cliniche.
<<Calmando la mente e il cuore – dice il Dalai Lama – l’ansia e le preoccupazioni diminuiscono naturalmente, lasciando spazio ad una maggiore felicità>>.
L’atteggiamento mentale che si ha nei confronti dei problemi della vita è importante per affrontarli in modo idoneo; avere uno strumento di riferimento – la scala delle catastrofi – può aiutarci a farci comprendere la reale dimensione della vita in modo da poter vivere con maggiore serenità.

 

Per approfondire:
Dalai Lama, La strada che porta al vero, Oscar Mondadori, Milano 2002
Pellegrino F, Essere o non essere leader, Positive Press, Verona, 2002