Tanti - troppi - problemi della vita celano un problema di fiducia. Esiste la vera fiducia? Quando e quanto possiamo fidardci degli altri?
• non è facile far rispettare le regole, meglio dare fiducia
• definire il proprio campo di fiducia
• la capacità di gratitudine è segno di libertà
• ma la fiducia … deve essere “ben dosata”
Come fare per riconquistare la fiducia di coloro che abbiamo tradito?
Non è facile rispondere alla domanda.
Possiamo avere tanti buoni motivi per tradire e tanti buoni motivi per non sentirci in colpa. Evidentemente se ho necessità di dover riconquistare la fiducia dell’altro è perché dentro di me so di aver sbagliato e di aver tradito senza “giusta causa”.
O meglio, in altri termini: esiste una “giusta causa” per tradire?
Se sì, non ho bisogno di riconquistare la fiducia, evidentemente devo rivedere la natura dei rapporti che ho con gli altri.
Il problema di fondo è dunque l’analisi delle relazioni ed il contesto in cui si verifica il tradimento.
C’è un bel libro: "La vita è già difficile, perché complicarsela?" Scritto da Lazarus e coll. (Positive Press, Verona) ove vi sono tutta una serie di riflessioni (… le idee tossiche… ) su come gli uomini sono molto bravi e propensi a complicarsi la vita.
Idea tossica: gli altri non dovrebbero tradire la nostra fiducia
Antidoto:spetta a noi valutare quando e quanta fiducia dare agli altri!
Possiamo allora distinguere alcune dimensioni che ritengo fondamentali per la sopravvivenza in un contesto sociale sempre più difficile da gestire.
La prima dimensione riguarda il tradimento nell’ambito di una relazione affettiva (amico, coppia, sorella, fratello…) in cui prevalgono aspetti emotivi.
Se il tradimento è gratuito, non giustificato, si corre il rischio di “spezzare” il legame fondato sulla fiducia ed allora il lavoro di riconquista diventa difficile, e per certi aspetti non sempre si riesce a riconquistare in toto la fiducia dell’altro e riportare il rapporto ad uno stato ottimale.
Piuttosto sarà importante “riorganizzare” in termini psicologici la relazione, trovare nuovi equilibri, negoziare la fiducia, riconquistarla gradualmente, senza fretta.
In alcuni casi, come ad esempio nell’ambito del classico tradimento dell’uomo o della donna in una coppia, può essere opportuno una psicoterapia di coppia.
L’altra dimensione è il tradimento come espressione di disagio.
Vi sono delle persone che pensano di tradire, mentre in realtà esprimono con il tradimento un desiderio di cambiamento ed i sensi di colpa che ne scaturiscono possono inibire il processo stesso di cambiamento.
Se ho buoni motivi per tradire devo andare fino in fondo e capire se il tradimento può essere la strada giusta da percorrere. Certo sarebbe più giusto e lineare affrontare i problemi con coraggio ed onestà. Ma non sempre si ha la forza o si è nelle condizioni di poterlo fare.
Il tradimento tradisce così una strategia (anche se non delle migliori) inefficace di adattamento in cui il protagonista cerca di conquistare terreno, di farsi spazio, di rompere vecchie relazioni nella speranza di ritrovare un po’ di libertà.
Il desiderio di ritornare sui propri passi può in queste circostanze esprimere un ripiego, il fallimento della strategia utilizzata. In altri termini, tradisco perché non ho il coraggio di affrontare i problemi relazionali, voglio riconquistare la fiducia perché mi sono perso e ritrovato solo… in questa cornice si inserisce il tradimento utilizzato come modalità per ricattare l’altro. Utilizzare cioè il tradimento per sentirsi più forte ed umiliare l’altro. La riconquista della fiducia può significare la riconquista del dominio dell’altro.
Infine il tradimento come mossa tattica.
Molto spesso le relazioni interpersonali sono caratterizzate da presunte pretese di reciprocità. Si pretende fiducia sul lavoro, fiducia nelle relazioni, pur nella consapevolezza che non è possibile instaurare 10000 e più rapporti di fiducia.
Molte amicizie hanno la caratteristica di essere situazionali, legate cioè a precisi ambiti temporali e spaziali.
In questo contesto vi sono aspetti legati a meccanismi di competizione che prevalgono sugli aspetti emotivi relazionali. Ed il tradimento può essere uno strumento di prevaricazione, un modo non corretto per farsi spazio… riconquistare la fiducia in questi casi potrebbe voler significare un fallimento rispetto ai propri progetti di prevaricazione. Un doppio tradimento dunque.
Tutto questo per dire che la fiducia è una cosa seria e che è sempre più difficile investire sugli altri in termini psicologici. Ciò che conta è preservare la propria integrità, aver ben presenti i propri confini e spazi vitali, dare ampia possibilità al proprio Io di crescere in piena autonomia.
Con un Io forte, con una personalità sicura ho meno bisogno di tradire e più forza per affrontare con serenità i problemi della vita.
In tutto questo è importante conoscere la storia delle persone, il loro modo di affrontare i problemi, di vivere i rapporti, di investire le proprie risorse psicologiche.
In definitiva:
• dare fiducia è sempre positivo, in ogni circostanza
• ridare fiducia è altrettanto positivo, quasi in ogni circostanza
• ridare per la terza volta fiducia non sempre è positivo, anzi spesso è motivo di delusione e fallimento
• ricercare fiducia può essere positivo, quasi sempre
• ricercare per la seconda volta fiducia può essere positivo, in alcune circostanze
• ricercare per la terza volta fiducia può non essere affatto positivo
Per approfondire:
• Betti F, Le strategie della stupidità. Perché siamo stupidi. Perché siamo geniali. Etas editore
• Chelo A, Leadership & amore. L'importanza del fattore emotivo in azienda, Sperling & Kupfer. 2004