26 Novembre 2011

ASPETTI PSICOLOGICI E PSICOPATOLOGICI IN MEDICINA. AUDIT CLINICO INTERDISCIPLINARE

 Attraverso l'audit clinico si vogliono fornire gli strumenti per un approccio olistico alla malattia,
aiutando il medico a comprendere l’importanza dei fattori psicologici
nella relazione con il paziente.

Centro di formazione in Medicina "Mediserve"
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       PROGRAMMA SCIENTIFICO      

08,30
Saluti
Corrado Caso, Luigi Acanfora, Ferdinando Pellegrino

9,00
Introduzione del corso
Paolo Catanzaro

9,30
Stress e malattia
Gianfranco Del Buono

10,00
Diabete, sindrome metabolica e stili di vita
Marcello Orio

10,30
Disturbi d’ansia e depressivi in cardiologia
Marco Cianciullo

11,00
Pausa

11,30
Disturbi d’ansia e depressivi in oncologia
Paolo Catanzaro

12,00
Il rischio suicidarlo in medicina
Francesco Franza

12,30
Approccio terapeutico ai disturbi dell’ansia e della depressione
Vincenzo Fusillo

13,00
Casi clinici e confronto interdisciplinare

14,00
Colazione di lavoro

14,30
Casi clinici

17,30
Valutazione finale


I disturbi mentali si associano ad un elevato carico di disabilità e di costi economici e sociali che pesa sui pazienti, sui loro familiari e sulla collettività. La loro crescita è costante ed è sempre più connotata da variabili che nel tempo hanno modificato il decorso naturale delle principali patologie psichiatriche che appaiono sempre più strettamente correlate al contesto medico e alla sua evoluzione.
Mentre risulta sempre più rara l’osservazione di crisi isteriche, è sempre più frequente dover fronteggiare situazioni complesse di comorbidità tra disturbi psichiatrici e patologie organiche, con particolare riferimento alle patologie cronico-degenerative: neoplasie, infezioni da HIV, malattie degenerative del Sistema Nervoso Centrale.
Ci si deve occupare sempre di più della salute residua, delle patologie croniche con cui l’uomo deve convivere ed alle quali deve adattarsi, patologie che oggi si riescono a contenere e gestire grazie a programmi terapeutici sempre più innovativi e tecnologicamente avanzati.
Nella pratica clinica tutto ciò si traduce nell’esigenza di interagire le conoscenze verso un definitivo superamento della dicotomia mente-corpo, sviluppando processi diagnostici e terapeutici capaci di fornire risposte complete di fronte alla complessità dei quadri clinici di comune osservazione.
Nel prossimo futuro sembra pertanto profilarsi un modello clinico integrato grazie al quale vengono presi in considerazione sia gli aspetti fisici che psichici di una determinata patologia, come può essere, ad esempio, la comprensione degli aspetti psicologici e psicopatologici legati all’infarto cardiaco o ad una neoplasia al seno.
Si dovrà quindi parlare sempre meno di psiconcologia, psicogeriatria, psicocardiologia (termini che possono creare ulteriore confusione evocando l’idea di nuove branche specialistiche) ed affermare sempre di più l’importanza di un approccio clinico globale o psicosomatico; non dovrebbero esistere patologie “psicocardiologiche” o “psicosomatiche”, ma l’uomo malato, con la sua storia, le sue relazioni, il suo modo di essere, il suo modo di agire e reagire agli eventi della vita (medicina pazient centred).
La medicina psicosomatica non si propone quindi come una nuova specializzazione, quanto come un approccio solistico all’uomo malato, nei suoi aspetti fisici e psichici.
Un dato certamente importante è che rispetto alla popolazione generale i soggetti affetti da patologie organiche, soprattutto se croniche ed invalidanti, presentano una maggiore prevalenza di disturbi psichici, stimata complessivamente intorno al 24.7%, con percentuali che nello specifico di alcune aree risultano ancora superiori, ad esempio se si considerano le patologie neurologiche (37.5%), cardiovascolari (34.6%) o neoplastiche (30.3%).
Tra i disturbi più frequentemente osservati vi sono la depressione e l’ansia, nella molteplicità delle loro possibili manifestazioni cliniche, la somatizzazione, l’abuso di sostanze e il delirium.
Attraverso l’Audit clinico si vogliono fornire gli strumenti per un approccio olistico alla malattia, aiutando il medico a comprendere l’importanza dei fattori psicologici nella relazione con il paziente.