Comunicazione, formazione ed efficacia professionale

Gruppi Balint ecm 2016


IL CASO CLINICO NELL' ESPERIENZA DEI GRUPPI BALINT

36 crediti ECM

6 maggio | 24 giugno | 30 settembre | 28 ottobre | 25 novembre
2016
-

San Severino Park Hotel
Via Bagnara, 12 - Mercato San Severino (SA)

 Iscrizioni
Mediserve s.r.l.
Tel: 081. 545.27.17
e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

- E' possibile partecipare anche a un solo incontro -

 

Metodo o metodi di insegnamento previsti
Presentazione di casi clinici e confronto interdisciplinare su argomenti preordinati
Gruppo di discussione ed esercitazioni, simulate (Role-Playing), Journal club

Tipo di materiale didattico consegnato ai partecipanti
Fotocopie articoli scientifici
Dispense

Metodo di verifica dell’apprendimento
Questionario

Valutazione del gradimento
Somministrazione del questionario

Partecipanti
Numero max 35
Tutte le professioni

Quota di iscrizione
€ 200

Modalità di pagamento
La quota deve essere versata tramite bonifico bancario intestato a:
Mediserve S.r.l.
Unicredit Banca-Agenzia 14, Piazza Medaglie d’Oro - 80128 Napoli
IBAN IT57H0200803454000004005903

 


La comunicazione, che ha sempre avuto un ruolo centrale, ha subito negli ultimi anni profondi cambiamenti che tengono conto di un nuovo clima culturale legato al progresso della medicina e all’emergere di problematiche un tempo inesistenti, a trasformazioni sociali che hanno determinato da parte del paziente nuove modalità di approccio nella richiesta di interventi sanitari, ad innovazioni legislative improntate sempre di più a favorire nel paziente una piena consapevolezza del proprio stato di malattia e delle possibilità terapeutiche; infine, è cambiato il ruolo dell’operatore sanitario, che, tra modifiche legislative e contrattuali, deve fungere da catalizzatore di istanze nuove e mediatore di esigenze amministrative (spesa sanitaria), mediche (medicina basata sulle evidenze) e di efficacia negli interventi (soddisfazione dell’utente).  
Questi cambiamenti impongono nuovi modelli alla base dell’agire professionale e in particolare sollecitano la presa di coscienza rispetto al nuovo modo con cui l’operatore sanitario deve rapportarsi al paziente; diventano altresì un’occasione di rinnovamento e di stimolo ad acquisire maggiori competenze.
Oggi viene richiesta flessibilità, competenza e maggiore professionalità, quali esiti di una formazione alla professione più globale, che comprende aspetti tecnici, psicologici, manageriali.
Per la propria sopravvivenza l’operatore sanitario deve saper adottare specifiche strategie psicologiche utili a meglio gestire la complessità della realtà professionale quotidiana e ciò può essere appreso attraverso specifici programmi di addestramento all’autonomia grazie ai quali è possibile imparare a:

gestire con padronanza il singolo caso clinico
affrontare le tensioni professionali con efficacia
monitorare costantemente la propria efficacia professionale.

Attraverso l’esposizione del caso clinico il corso di formazione intende fornire all’operatore gli strumenti necessari per ampliare le proprie conoscenze cliniche e la propria competenza professionale. Ciò diventa rilevante anche ai fini della prevenzione della Sindrome del Burn-out in grado di compromettere l’efficacia comunicativa e relazionale del sanitario.
Particolare rilevanza sarà data all’implementazione delle abilità cognitive ed emotive dell’operatore per renderlo più consapevole delle risorse di cui dispone al fine di migliorare la sua capacità di gestire e sviluppare la propria mente, nei suoi aspetti cognitivi ed emotivi.

 

 

Responsabile Scientifico del Corso
Gianfranco Del Buono

Coordinamento organizzativo
Ilarj Furno, Alessia Gambino

 

PROGRAMMA

6 maggio 2016

14.30  Registrazione dei partecipanti

15.00-16.30
La comunicazione in medica e l’efficacia relazionale in Medicina
Gianfranco Del Buono

16.30-18.00
Lavori di gruppo

18.00-18.30  Pausa

18.30-20.30
Lavori di gruppo


I lavori di gruppo favoriscono la costruzione di un contesto di apprendimento esperienziale, in cui ciascun partecipante potrà approfondire la conoscenza del proprio stile di comunicazione ed essere aiutato ad identificare le modalità più idonee per gestire le emozioni all’interno del proprio contesto lavorativo e di rafforzare il vissuto di autoefficacia percepita.
A tal fine verranno utilizzate tecniche di esplorazione dei vissuti e delle risonanze emotive degli operatori mutuate dall’esperienza dei “Gruppi Balint”.

 

24 giugno 2016

14.30  Registrazione dei partecipanti

15.00-16.30
Caso Clinico - Gianfranco Del Buono

16.30-18.00
Lavori di gruppo

18.00-18.30  Pausa

18.30-20.30
Lavori di gruppo

 

30 settembre 2016

14.30  Registrazione dei partecipanti

15.00-16.30
Caso Clinico - Gianfranco Del Buono

16.30-18.00
Lavori di gruppo

18.00-18.30 Pausa

18.30-20.30
Lavori di gruppo

 

28 ottobre 2016

14.30  Registrazione dei partecipanti

15.00-16.30
Caso Clinico - Gianfranco Del Buono

16.30-18.00
Lavori di gruppo

18.00-18.30  Pausa

18.30-20.30
Lavori di gruppo

 

25 novembre 2016

14.30  Registrazione dei partecipanti

15.00-16.30
Caso Clinico - Gianfranco Del Buono

16.30-18.00
Lavori di gruppo

18.00-18.30  Pausa

18.30-20.30
Lavori di gruppo

 

ABSTRACT
La comunicazione in medica e l’efficacia relazionale in Medicina
Gianfranco Del Buono

“Il farmaco di gran lunga più usato in medicina generale è il medico stesso” sosteneva Balint. Tuttavia il “buon senso” non basta, occorre una formazione specifica, una riflessione sul proprio modo di essere e di relazionarsi agli altri.
Lavorare in gruppo, esprimere emozioni e condividerle con gli altri colleghi affina quindi la capacità clinica di giudizio e consente di porre le basi di un rapporto di fiducia che vede medico e paziente alleati lungo il percorso di malattia. Ciò appare anche determinante per la codificazione della gestione della giusta distanza emotiva con il paziente, al fine di evitare, da un lato, un distacco emotivo che limita la relazione e, dall’altro, un eccessivo coinvolgimento emotivo che può diventare un carico aggiuntivo difficile da gestire.
Nella modulazione di tale distanza il rapporto cresce e si struttura nel tempo ed il medico impara a riappropriarsi di una dimensione emotiva che lo pone in condizione di riconoscere e gestire al meglio le più importanti emozioni che ricorrono nella relazione con gli altri.
Questo processo apporta benefici anche sul versante personale; la capacità di decodificare e gestire le proprie emozioni aiuta a promuovere il benessere e a riconoscere i limiti umani e professionali dell’agire quotidiano, facilitando l’attuazione di uno stile di vita più funzionale.
L’esperienza emozionale dei lavori di gruppo – così come ha sempre insegnato Balint - appare quindi di fondamentale importanza per la gestione delle risorse umane in ambito lavorativo, ma anche come modalità di attuare strategie di supervisione del lavoro svolto e come strategia di prevenzione di dinamiche psicologiche che possono confluire in strutturazioni psicopatologiche.
Costruire un gruppo funzionale richiede costanza e impegno progressivo.
Essendo un’esperienza vissuta in prima persona richiede una partecipazione attiva e diretta, duratura nel tempo, tale da garantire una “modificazione notevole, seppur parziale, della personalità del medico”.
La realizzazione dei Gruppi Balint, di facile attuazione in termini organizzativi, può essere considerata come una esperienza fondamentale per gli operatori sanitari per la peculiarità del ruolo e per la rilevante significatività delle valenze emotive a livello professionale.
Nel corso degli anni l’esperienza dei Gruppi Balint, anche grazie al contributo delle neuroscienze, si è evoluta adattandosi alle innovate esigenze professionali che richiedono l’implementazione dlle competenze professionali, sia sotto il profilo cognitivo  che emotivo.
Nel contesto della formazione ECM si ritiene quindi importante implementare questo tipo di esperienza che rafforza l’identità dell’operatore nei suoi aspetti umani e professionali e consolida metodologie di insegnamento e apprendimento proprie dell’andragogia.