Presunzione e insicurezza
Viviamo la segreta presunzione di essere superiori alla media, e in quella presunzione risiede il seme di molti errori.
Illusione del controllo
L’eccessiva sicurezza riposta in sé può essere fonte di errore.
L’illusione di poter esercitare un controllo sulle scelte quotidiane contrasta con l’evidenza che molte scelte

calibratura di sèappaiono condizionate da fattori e condizionamenti esterni
La calibratura misura la differenza tra le capacità reali e quelle percepite: se siete bravi come pensate di essere, si dirà che siete “ben calibrati”; se non siete bravi come pensate, si dirà che siete “mal calibrati
La maggior parte delle persone tende ad essere mal calibrata
Una delle principali fonti dell’errore umano è dato dalla presunzione e dall’eccessiva sicurezza nelle proprie capacità: crediamo di essere superiori alla media e di essere immuni dal commettere errori, pensiamo di conoscere tutto e di non aver bisogno di altre conoscenze.
La presunzione è un atteggiamento mentale che limita le potenzialità della persona, compromettendone la funzionalità e la sua efficacia relazionale.
Molto spesso dietro la presunzione si nasconde una profonda insicurezza del proprio essere e delle proprie capacità; la presunzione può rappresentare un maldestro tentativo di colmare i propri limiti.
Atteggiamenti simili alimentano l’illusione di poter esercitare un controllo sulle scelte quotidiane; ciò contrasta con l’evidenza che molte scelte appaiono condizionate da fattori e condizionamenti esterni, come consigli degli amici, la pubblicità, le mode ...
Si è in grado di filtrare le informazioni, di elaborarle, di gestirle e di esercitare un monitoraggio del proprio atteggiamento?

Come possiamo implementare il senso di sicurezza e di efficacia personale?
La calibratura misura la differenza tra le capacità reali e quelle percepite: se siete bravi come pensate di essere, si dirà che siete “ben calibrati”; se non siete bravi come pensate, si dirà che siete “mal calibrati”.

•  La maggior parte delle persone tende ad essere mal calibrata, crede erroneamente che il fare - la pratica - sia sempre e comunque alla base dell’efficacia personale – la competenza -: non sempre infatti pratica e competenza vanno di pari passo.

•  Migliorare l’attitudine a capire, comprendere quanto si è bravi; ciò migliora con il tempo, ma l’esperienza non è sufficiente.

•  Attraverso il feedback è possibile ottenere informazioni sulle azioni eseguite e sui risultati ottenuti.

E’ importante imparare a riconoscere gli “schemi mentali”, “la mappa cognitiva”, i “modelli” secondo cui si svolgono gli eventi, evitando le scorciatoie, ma mostrando conoscenze e padronanza tali da saper cogliere l’essenziale nella complessità.

Pratica, riflessione, feedback, confronto e relazioni, studio: sono gli ingredienti fondamentali per una calibratura d’eccellenza.

 

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Per approfondire:
Hallinan J T, Il metodo antierrore. Perché guardiamo senza vedere, osserviamo senza ricordare e ci facciamo convincere da discorsi privi di fondamento, Newton Compton Editori, 2009